articolo de IL MANIFESTO di mercoledì 17 gennaio
Il tg3marche, repubblica ed ora il manifesto amplificano l’interesse dei media nei confronti della nostra triste condizione come ormai da tempo fanno Resto del Carlino, Messaggero e, purtroppo con meno costanza, il Corriere Adriatico.
Un ringraziamento da parte dei Precari di Falconara a tutta la stampa libera che non si assoggetta ai veti del politicante di turno.
11 Comments:
mi chiamo alessandro mancinelli..sono un dipendente comunale in aspettativa e a tempo pieno un sindacalista della cisl, nonchè cittadino di falconara. scrivo per la prima volta sul blog a titolo del tutto personale. devo confidare il grande imbarazzo difornte a questa vicenda dove tutte le strade sembrano impraticabili. non mi appassiona il dibattito su di chi sia stata la colpa, non devo difendere o attaccare un sindaco o un partito e diffido dal dividere il mondo tra buoni e cattivi.offro al blog due riflessioni
1) non bisogna far cadere la questione nel silenzio. credo che dario Fo avrebbe potuto dire cose meno banali (il maestro mi perdonarà..) però ha evitato il rischio che passato il 31/12/2006 la questione fosse archiviata. Ritengo che come con tenacia si ripropongo all'ente questioni interne, gli inquadramenti, i fondi... allo stesso modo bisogna con tenacia ricordare sempre che abbiamo bisogno dei fatidici 42 lavoratori o giù di li..)e mantenere in vita le graduatorie che sono sorte o sorgeranno dalla selezioni
2) promuovere comunque un tavolo con tutte le aziende del territorio, perchè se l'ente comune non riesce a risolvere il problema dei precari almeno bisogna offrire, come si fa nelle normali ristrutturazioni aziendali, delle opportunità di lavoro e il territorio deve tentere di farsene carico.
ciao, alla prossima
17 gennaio, 2007 19:07
Sono contento che tu abbia avuto il coraggio di entrare in prima persona nella nostra "tana". La Cisl è sembrata, fino ad ora, quasi indifferente ai nostri problemi.
Rispondo al volo alle tue riflessioni:
1) Credo che le questioni riguardanti questioni interne, come l'aumento dei buoni pasto e affini, siano da mettere in secondo piano (in ultimo piano, al 1000mo piano) rispetto a questioni riguardanti persone che rischiano di non avere di che mangiare (non è un modo di dire, non tutti abbiamo babbo e mamma che pagano il pranzo, il mutuo e i debiti in generale).
Dire che il Comune deve essere pressato per riassumere 42 di noi non basta. Inoltre molti dei 42 che risulteranno primi in graduatoria proverranno da altri Enti e non dal Comune di Falconara.
2) Riguardo al secondo punto: che cosa aspettate? Lo devo promuovere io?
17 gennaio, 2007 19:58
al falco precario sopra ha detto molte parole che poteva risparmiarsi , i lavoratori hanno diritto a rivvendicare qualsiasi diritto, che siano buoni pasto e tutto cio' che gli spetta come allo stesso modo chi non ha lavoro ha diritto a rivendicarlo, con ho senza babbo e mamma i quali non sono doni del cielo o una colpa averli ma fanno parte del ciclo biologico della vita, è chiaro che chi ha difficolta' maggiori deve avere ulteriori sostentamenti senza togliera ad altri lavoratori,ma andando a pescare le risorse dove tutti credo sanno, ma non vogliono fare
il tuo è solo un intervento a fine personale privo del senso di unita tra lavoratori che a falconara è sempre satto basso , se tutti la pensassero come te ci si accoltellerebbe tutti i gioorni tra di noi , ma capisco il tuo stato d'animo.
17 gennaio, 2007 21:00
l'articolo del manifesto è tra il serio e il faceto come è giusto debba essere, è chiaro che intende sottolineara che le lotte dei lavoratori se hanno buon fine non è per intervento divino o di un nobel,ma per merito dei lavoratori stessi e dei sindacati dario fo ha detto la sua ed ha dato maggior eco alla situazione . punto. "storia di provincia" è la giusta etichetta che si merita questa situazione sia da una parte che dall'altra e il manifesto non sbaglia queste cose.
17 gennaio, 2007 21:22
Certo che i lavoratori hanno diritti di rivendicare qualunque loro diritto, ci mancherebbe altro! Dico solo che il sindacato avrebbe dovuto dare la priorità ai problemi, ben più seri, di noi precari rispetto a quelli derivanti da buoni pasto insufficienti per i dipendenti pubblici.
Credevo di dire, in risposta all'intervento del sindacalista di sopra, una ovvietà condivisa, si vede che mi sbagliavo.
In secondo luogo i miei debiti me li stanno pagando babbo e mamma, ma vorrei pagarmeli da solo!
Ora ti faccio alcune domande: visto che lavoravo da anni negli stessi luoghi e le stesse ore dei dipendenti di ruolo,
- Perché io il buono pasto non l'avevo per niente?
- Perché prendevo uno stipendio inferiore senza tredicesima, Tfr e con ridotti contributi?
- Perchè, ora che sono disoccupato, non mi spetta l'indennità di disoccupazione, né qualunque altro tipo di ammortizzatore sociale?
Chiedo scusa se sono il solo a pensarla in questo modo, diciamo così, parlo a titolo personale.
17 gennaio, 2007 21:34
il fatto di disparita' di trattamento tra precari e di ruolo lo consente le leggi che man mano sono state femanate dai governi , dalla treu alla 30. se non c'è nessun ammortizzatore sociale la colpa è sempre degli stessi .per queste rivendicazioni quindi la lotta va indirizzata in un altro campo , non verso l'amministraione come tale, ma contro tutti i partiti e anche sindacati che hanno fatto si che questa situazione venisse a verificarsi a livello nazionale , e quando dico tutti i partiti essi vannno da an sino a parte di rifondazione. è comque stata fatta una raccolta di firme per la proposta a livello regionale per un reddito di cittadinanza e reddito sociale a cui ha aderito anche rifondazione comunista . se vuoi seguire meglio vai su glomeda.org o su http://www.rifondazione.it/marche/salario_sociale.htm
17 gennaio, 2007 21:53
E infatti sono daccordo, non ci dovrebbe essere disparità tra dipendenti di ruolo e precari. é questa la lotta che dovrebbe fare il sindacato. Dirò di più, anche questa mi sembra una ovvietà, la figura del precario non dovrebbe esistere affatto.
Naturalmente sempre a titolo personale.
17 gennaio, 2007 22:07
credo che le ultime 6 righe di sinistra critica spieghino gia' in maniera sintetica ma chiara
17 gennaio, 2007 22:16
http://ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/17-Gennaio-2007/art37.html
18 gennaio, 2007 00:27
è ovvio che la questione del precariato non nasce a falconara. ci mancherebbe! ed è altrettanto evidente che alcune posizioni massimaliste che qui si sono manifestate sono da ascrivere a una "bega di paese", come ebbe a dire la giornalista de "il manifesto" (poi edulcorata in "storia di provincia"). tuttavia credo che questo blog costituisca uno spazio costruito prevalentemente per poter dar voce alle problematiche falconaresi e cercare - entro questo contesto ristretto e limitato - di affrontarle e risolverle. è vero quindi che la condizione precaria non nasce a falconara, ma da scelte politiche globali, ma è altrettanto vero che noi, da qui, possiamo cominciare a mettere in crisi alcuni piccolissimi ingranaggi allo scopo di essere meno sfruttati.
18 gennaio, 2007 07:43
come mantenere in vita le graduatorie? , perche cascane pure quelle ? e che ca. non ce vole tanto basta un po de scotch,,
19 gennaio, 2007 01:07
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